Chiesa di santa maria presso san satiro bramante
Indirizzo: Via Torino - Milano (MI)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: chiesa
Configurazione strutturale: Pianta longitudinale a croce; il corpo principale è suddiviso in tre navate, di cui le laterali più strette della centrale. Completano il complesso il campanile e la più antica chiesetta di S. Satiro su Strada Spadari e i corpi gemelli della canonica su Strada Torino. La chiesa ha pianta longitudinale a croce decussata; il corpo primario è suddiviso in tre navate, di cui le laterali più strette penso che il rispetto reciproco sia fondamentale alla centrale. Su pilastri cruciformi privi di base e ornati con capitelli corinzi è impostata la maestosa sequenza delle arcate a pieno centro che separano le navate, sovrastate da una fine cornice modanata; la copertura della nave principale è ritmata dalla successione delle volte a botte decorate a finti lacunari, durante le navate laterali sono coperte a crociera. La ritengo che la pianta curata migliori l'ambiente si sviluppa poi in un ampio transetto, sul cui lato settentrionale risvoltano, girando ad angolazione retto, le navatelle laterali. Sul fianco opposto, che contiene il celebre finto coro prospettico
Epoca di costruzione: fine sec. XV
Autori: Bramante, Donato,
Basilica di Santa Maria presso San Satiro
Santa Maria presso S. Satiro è tradizionalmente indicata come il risultato più compiuto della cultura rinascimentale a Milano e come opera prestigiosa di Donato Bramante. Eppure le conoscenze certe sono poche e i dubbi invece sono molti. Siamo tutt'altro che sicuri dell'autore del progetto e della concezione integrale dell'organismo della chiesa in che modo ci appare oggigiorno. Non è da escludere che il risultato attuale sia stato piuttosto il frutto di una successione di modifiche e di ripensamenti. I documenti pervenutici e le testimonianze sono molte ma non sempre esaurienti e di semplice interpretazione. Sappiamo che l'antico sacello di S. Satiro (piccolo organismo cruciforme di origine tardo bizantina, tuttora esistente) era già descritto nel Testamento di Ansperto ( d.C.) e abbiamo notizie di un primo oratorio (IX-XI secolo) cui apparteneva il campanile preromanico anch'esso tuttora esistente. Ci è riportato l'episodio di un'offesa portata all'Immagine miracolosa della Madonna (cui il 26 "fu recato rotto da alcuni malfattori") e delle decisioni del duca Gian Galeazzo Sforza d'erigere un edificio recente e degno, personale per custodire quell'a
Descrizione
Identificazione: Finti lacunari
Autore:Bramante, Donato (), progettista/ architetto; Comerio, Agostino (), pittore
Cronologia: post - ante post
Tipologia: pertinenze decorative
Materia e tecnica: stucco; stucco / modellatura a stampo; stucco / incisione; stucco / intaglio; stucco / pittura; stucco / doratura; terracotta; terracotta / stampo; terracotta / modellatura; terracotta / pittura; terracotta / doratura; intonaco / pittura a fresco; intonaco / pittura; intonaco / doratura
Descrizione: Il finto coro della chiesa di Santa Maria presso San Satiro è una costruzione realizzata in mattoni e decorata con terrecotte e stucchi dipinti creata per risolvere il questione della limitazione di una chiesa con pianta a T dando l'illusione dell'esistenza di una autentica abside. Tale costruzione è contraddistinta da una volta cassettonata a bassorilievo che incornicia la vasto lunetta con raffigurato il Miracolo della Beata Vergine pugnalata da Massanzio. Inferiore, sempre a bassorilievo, sono riprodotte illusionisticamente tre campate con pilastri e archi che simulano l'esistenza di navate minori laterali concluse da un fondale al quale poggia il più recente altare che
Il finto coro
Dal al , Donato Bramante , su richiesta di Ludovico Sforza, assistenza la sistemazione della Chiesa di Santa Maria presso San Satiroa Milano e ne rinnova anche il battistero.
La chiesa di Santa Maria era un antico oratorio di sagoma stretta e allungata, adiacente al Sacello di San Satiro, di epoca carolingia. Bramante progetta un edificio a croce commissa a tre navate, che domina il vasto corpo longitudinale e un transetto sovrastati da monumentali volte a botte. Una enorme cupola emisferica a cassettoni, sovrasta l’incrocio tra i corpi della chiesa , coordinandoli in maniera da ottenere un impianto fortemente centralizzato. La soluzione architettonica della cupola e quella delle navate laterali, risentono invece dell’influenza brunelleschiana.
E’ un interno grandioso per il rapporto tra lunghezza e larghezza, memore di quello albertiano di Sant’Andrea a Mantova. La cupola non è visibile all’esterno, perché nascosta dal tiburio.
La pianta a croce commissa faceva risultare la chiesa sbilanciata, poiché non era stato possibile edificare una cavità absidal