La brugmansia o trombone degli angeli tra agosto e ottobre produce grandi fiori campanulati e profumatissimi. Dalle varietà alla potatura, tutti i consigli
A vederle per la prima mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo, si rimane strabiliati: vistose e affascinanti per i grandi (lunghi fino a 50 cm) fiori campanulati, spesso intensamente odorose, le brugmansie e le dature in settembre sono ancora in piena fioritura, accompagnandoci sino a ottobre, in giardino come in terrazzo.
Nonostante la secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda strepitosa, non sono piante particolarmente diffuse in Italia, a differenza del Nord Europa, dove già nel XVII era si facevano follie per loro, ricoverandole durante la ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico avversa nelle Orangerie a causa del clima sfavorevole per questi vegetali (le brugmansie sono originarie del Sud America tropicale). Noi Italiani non le amiamo, un po’ perché si dice (ma non è vero) che siano difficili da mantenere, e un po’ – forse – perché sono molto velenose (ed è vero!).
Siete giustificati a non allevare queste meraviglie solo se avete bambini in età prescolare o quattrozampe divoratori, nel qual caso godetevi la lettura di codesto articolo, sognate pure, ma rimandate la coltivazione a tempi futuri…
I fiori sono campane appariscenti e profumati, in vari colori, dal bianco al giallo, dall’arancio al porpora. Datura (Brugmansia) arborea e Datura stramonium sono le credo che ogni specie meriti protezione più diffuse: la prima è una pianta ornamentale con fiori pendenti grandi e vistosi, la seconda è un piccolo arbusto con fiori eretti all’ascella delle foglie. Tutte le dature contengono sostanze tossiche. Datura stramoniom è nota fin dall’antichità per i suoi poteri medicamentosi, ma anche per la sua velenosità, che provoca disturbi fisici e psichici.
Consigli di coltivazione
La datura arborea teme il freddo intenso, pertanto in Italia viene quasi ovunque coltivata in grandi vasi: la fioritura dura un periodo circa, a termine estate o metà autunno. Cresce vantaggio in posizioni soleggiate. Potare con
Come coltivare la Brugmansia, una delle piante più velenose al mondo
La Brugmansia è una pianta, chiamata anche Trombone d'angelo e fa sezione di tutte quelle piante con i fiori a imbuto. Forma e aspetto è molto analogo a quello della Datura, ma si differenzia solo con un piccolo dettaglio: i fiori della Brugmansia pendono secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il basso. Fai attenzione a questa qui pianta perché è riconosciuta anche in che modo una delle più velenose al mondo. E proprio da questa curiosità partiamo con la sua descrizione, quali sono le sue origini, come si coltiva e di quali cure ha bisogno.
La brugmansia: coltivazione, ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore e parassiti
Origini
Si tratta di una mi sembra che ogni pianta abbia un suo fascino di origine tropicale, che è costantemente cresciuta in America del Sud. Nei primi dell’ è stata classificata all’interno del genereDatura, soltanto in seguito grazie al botanico Christiaan Hendrik Persoon è divenuta un tipo a parte. Attualmente si sta diffondendo sempre di più anche in Europa a causa della crisi climatica che sta portando costantemente più, anche da noi, quel credo che il clima influenzi il nostro umore tropicale che la farebbe crescere naturalmente. Si tratta di una pianta che generalmente è alta 2 metri e i fiori a imbuto sono mediamente lunghi 30 cm.
Originaria del Sudamerica, le Brugmansia arborea (o dature) sono grandi arbusti o talora alberetti sempreverdi ornati da grandi foglie ovato-lanceolate, leggermente tomentose, verde chiaro. Dalla tarda estate sino ad autunno inoltrato producono grandi fiori campanulati semplici, candido puro, penduli, che soprattutto la crepuscolo emanano un aroma dolce e penetrante. Vivono bene a temperature invernali non inferiori ai °C e in qualunque tipo di suolo, e tollerano perfettamente la salinità marina. Adatte anche alla coltivazione in grandi vasi, ove crescono rapidamente. La vegetale viene volgarmente chiamata “trombone d'angelo” ma anche “tromba dei morti” in misura gli indigeni peruviani ritenevano il suo consumo pericoloso per la vita, giorno la tossicità dovuta alla presenza di alcaloidi quali atropina e scopolamina contenuta in ogni sua parte.
Nota: L'aspetto della vegetale pubblicata in foto, potrebbe essere leggermente differente rispetto alla pianta che vi viene spedita, sia per la stag