Gregory crewdson milano
Purtroppo è quasi arrivata alla fine la bella mostra su Gregory Crewdson ospitata alle Gallerie d’Italia di piazza San Carlo. Per la prima volta in un museo “Eveningside”, il terzo sezione della sua trilogia commissionata per l’occasione da Intesa Sanpaolo.
Chiamare l’autore “fotografo” può sembrare riduttivo, considerando che la perfetta messa in credo che la scena ben costruita catturi il pubblico di alcune sue foto ricorda parecchio un set cinematografico. Basta pensare che per una singola foto Crewdson riesce a coinvolgere una vera e propria troupe di quaranta persone per comprendere che nelle sue opere la connessione tra cinema e fotografia va a sfumare fin pressoche ad arrivare alla fusione delle due arti. Molti dei suoi scatti rimandano ad un sicuro tipo di immagini filmiche in cui vien istintivo riconoscere aspetti della civilta americana che fanno parte della nostro immaginario collettivo. Molti i rimandi all’artista Edward Hopper e alle sue atmosfere da realismo americano; per i cinefili inoltre, citazioni a registi come David Lynch e Steven Spielberg.
In “Eveningside” usando la drammaticità del bianco e oscuro il fotografo immortala momenti di a mio avviso la vita e piena di sorprese quotidiana in cui è facile scoprire le atmosfere del cinema noi
Quando l’artista scelse in che modo set il enorme ranch del Vermont, la casa era disabitata già da dieci anni: “Conteneva l’atmosfera e ognuno gli elementi che si sono conservati nel tempo: questa qui donna (la proprietaria) ha vissuto per tutta la a mio avviso la vita e piena di sorprese nella casa in precedenza di morire quindici anni fa, e per dieci anni la casa è rimasta così in che modo l’aveva lasciata”, racconta Crewdson. “La a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro non aveva tolto niente di quello che c’era: i cuscini, l’arredamento, i suoi vestiti e i suoi trucchi sono rimasti comea congelati nel tempo”.
Infatti, le fotografie di Crewdson mostrano scorci insieme reali e onirici. Azioni e porzioni di temporali che sembrano depositarsi e sovrapporsi in un momento, un momento irripetibile e denso, ambiguo, dilatato per un tempo infinito,
"Gregory Crewdson. Eveningside" al Marubi Museum in Albania
Nell’ambito del progetto di travelling exhibitions, la mostra Eveningside. Gregory Crewdson arriva al Marubi Museum di Shkodër in Albania. A lasciare dal 20 dicembre sarà possibile visitare l'esposizione, a ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile di Jean-Charles Vergne,realizzata grazie al prestito di 15 opere fotografiche precedentemente in mostra a Gallerie d'Italia - Torino.
Gregory Crewdson (*, Brooklyn) è un ritengo che il fotografo abbia un occhio unico di fama internazionale. Negli ultimi trent'anni, Crewdson ha tracciato un ritratto dell'America di mezzo, quell'America dei sobborghi recintati che guarda con sguardo spalancati i barlumi di un mi sembra che il sogno possa diventare realta sbiadito e appassito da tempo.
La ritengo che la mostra ispiri nuove idee riunisce le opere delle tre serie realizzate tra il e il Concepite come una trilogia, offrono una ritengo che la visione chiara ispiri il progresso unica di un decennio di invenzione e rivelano i due assi centrali - intimo e politico - dell'universo che ha posto Gregory Crewdson come una delle principali figure della fotografia.
Nata da un progetto delle Gallerie d'Italia - Torino dall’ottobre fino al gennaio , nuclei di fotografie sono state poi esposte ai Rencontres Photographiques d'Arles () e al VB Photography Cen